Odontoiatria Conservativa
L’odontoiatria conservativa è quella branca dell’Odontoiatria che si occupa di ripristinare l’integrità degli elementi dentari che hanno perso parte della loro struttura in seguito a processi cariosi destruenti.
Essa è volta alla prevenzione, alla diagnosi, al piano di trattamento ed alla riabilitazione delle patologie che coinvolgono i tessuti duri del dente (smalto, dentina, cemento), quali la carie, le abrasioni meccaniche (errato spazzolamento), le erosioni chimiche (azione degli acidi) e, entro certi limiti, l’usuradentaria (parafunzioni, bruxismo, serramento, digrignamento).Il trattamento viene eettuato attraverso la rimozione dei tessuti cariati o danneggiati e la ricostruzione delle cavità per mezzo di materiali da otturazione (resine composite, cementi vetroionomerici).

L’Odontoiatria Conservatrice, inoltre, si occupa delle procedure di Sigillatura, ossia della chiusura dei solchi e delle fossette occlusali dei denti maggiormente preposti alla masticazione (premolari, molari) per mezzo di resine adesive uide, in particolare nei bambini e negli adolescenti.
Schematicamente possiamo suddividere le cavità cariose in sei classi dette di Black:
• I classe: cavità che interessano la superficie masticatoria (occlusale) di premolari e molari, i forami ciechi a livello vestibolare o linguale dei molari e le fossette di incisivi e canini.
• II classe: cavità che interessano la superficie interprossimale di premolari e molari.
• III classe: cavità che interessano la superficie di incisivi e canini, senza interessamento dell’angolo incisale.
• IV classe: cavità che interessano la superficie interprossimale di incisivi e canini, con interessament dell’angolo incisale.
• V classe: cavità del terzo gengivale delle superfici vestibolari e linguali di tutti i denti.
• VI classe: cavità che interessano le cuspidi dei molari.
Come si diagnostica un carie?
Nei primi stadi la carie dentaria è asintomatica. La diagnosi, in tale fase, può essere casuale ed effettuata esclusivamente dal dentista all’ esame obiettivo del cavo orale, durante il quale la carie si presenta come un’ alone scuro o una macchia brunastra.
Molto importante è l’ esame radiografico per diagnosticare, invece, carie localizzate in zone non visibili, quali zone interdentali o recidive cariose (carie sviluppatesi al di sotto di vecchi restauri). Infatti limitando la diagnosi al solo esame visivo, parte delle lesioni cariose può sfuggire al controllo clinico. Quando il tessuto cariato coinvolge gli strati più profondi della dentina fino a quelli immediatamente soprastanti la camera pulpare, dove cioè sono racchiusi vasi e nervi, il processo carioso dà origine al “mal di denti”.
La sintomatologia può essere scatenata da stimoli fisici (caldo e freddo) e chimici (zuccheri) o essere spontanea, cioè insorgere in assenza di stimoli. Il mal di denti è un segnale d’allerta che deve spingere immediatamente il paziente a sottoporsi ad una visita dentistica. Se il dolore viene trascurato, il processo carioso prosegue fino a scatenare pulpiti o ascessi: evenienze in cui una semplice otturazione non è più sufficiente per porre rimedio al danno creatosi.

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